NON RICONOSCIMENTO CASA

Una domanda ricorrente che spesso sorge alle persone che si prendono cura di una persona con demenza è: “Perchè il mio familiare, a volte, non riconosce la casa in cui vive, insistendo nel voler tornare a casa sua?” Può capitare infatti che il familiare con demenza da un momento all’altro, perlopiù nelle ore serali, possa sostenere di non trovarsi a casa sua, non riconoscere quindi il luogo in cui si trova ed insistere nel voler tornare nella propria casa. Queste affermazioni possono essere accompagnate da uno stato di agitazione ed apprensione. Il motivo del mancato riconoscimento della propria casa risiede nel fatto che pian piano la demenza fa sì che chi ne soffre inizi ad avere una generale confusione nel riconoscimento di oggetti, persone o luoghi. Diversi fattori possono influenzare questa sensazione di non riconoscimento del luogo familiare: scarsa illuminazione, stanchezza, alterazione del ritmo sonno-veglia, disordine in casa.

Cosa fare quindi se il familiare con demenza si comporta così?

  • La calma prima di tutto. Il familiare sente le vostre emozioni e “agitazione chiama altra agitazione”. Quindi è utile fermarsi qualche secondo, fare un bel respiro per abbassare la propria tensione e poi parlare.
  • Validare il proprio familiare circa la sua emozione del momento, cercando di non convincerlo del contrario. Quindi entrare in empatia con l’emozione che il familiare sta provando in quel momento, riconoscendone l’autenticità. Utilizzare frasi come: “hai ragione, non deve essere essere bello trovarsi in un posto che non è casa propria”, “è comprensibile che ora sei agitato” ecc…
  • Provare a capire se dietro alla richiesta di voler tornare a casa ci sia un bisogno non soddisfatto. Valutare l’ambiente in cui si trova, se in quel momento c’è troppa confusione di rumori o negli oggetti presenti nella casa, scarsa o eccessiva illuminazione, se il familiare ha sete, fame o è particolarmente stanco. Cercare quindi di capire se qualcosa potrebbe creare disagio in quel momento.
  • Dare una risposta concreta alla sua richiesta. Far sentire compreso il familiare con demenza e dargli un tempo ben definito in cui la sua richiesta verrà accolta. Provare quindi a dire: “mangiamo qualcosa insieme e poi andiamo”, “appena torna a casa X andiamo”, “aspettiamo che X ci riporti la macchina e andiamo”, ecc… Molte volte capita che già questa accoglienza e comprensione plachi lo stato di agitazione del familiare e quindi semplicemente il familiare dopo qualche momento non abbia più questa impellenza nell’andare via e anzi ritrovi la serenità nel luogo in cui si trova. Altre volte, invece, nonostante tutti gli accorgimenti, il familiare abbia un’escalation di agitazione e quindi in quel caso è utile assecondarlo, uscire e provare a fare un giro in macchina. Vedere la propria casa da un’altra angolazione o sentirsi assecondato nella richiesta di lasciare quel luogo, può favorire il ripristino di uno stato di calma.