VIENE FONDATA LA CASA EDITRICE EINAUDI

Il 15 novembre 1933 è stata fondata a Torino da Giulio Einaudi, figlio del futuro presidente della repubblica Luigi, l’omonima casa editrice.

Caratterizzatasi rapidamente per un’anticonformistica attenzione alla cultura straniera, specie anglosassone, contribuì, grazie anche alla collaborazione di intellettuali antifascisti (tra i quali C. Pavese, F. Chabod, L. Ginzburg, L. Salvatorelli, M. Mila), alla diffusione di temi e questioni tenuti ai margini dalla politica culturale del regime. Per questo subì l’arresto e il confino. Partecipò poi alla lotta partigiana. Dopo la Liberazione, riuscì a rinnovare la narrativa italiana promuovendo nuovi autori, continuando la riflessione politica e dando largo spazio alla produzione saggistica. Dopo un periodo di successi editoriali (con le collane Saggi, Coralli, Millenni, Centopagine, Gli struzzi, Biblioteca di cultura storica; e le grandi opere come Storia d’Italia, seguita dagli Annali; Enciclopedia; Storia dell’arte italiana), negli anni Ottanta si prospettarono anni difficili che portarono Einaudi, pur continuando a mantenere la presidenza fino a poco prima della morte, a dover cedere il controllo della casa editrice perchè afflitta da una grave crisi economica prima in amministrazione controllata e poi alla Arnoldo Mondatori editore.